crisi del settimo anno

La crisi del settimo anno si supera con un tradimento?

La crisi del settimo anno esiste realmente

 

Spesso relegata erroneamente a mera leggenda metropolitana, la crisi del settimo anno è in realtà qualcosa di reale. E accade ad un numero sempre maggiore di coppie.

Diversi studiosi, come ad esempio Helen Fisher, docente di antropologia biologica alla Rutgers University nel New Jersey, hanno infatti provato a studiare questo fenomeno, specialmente in relazione ai casi di divorzio, per cercare di stilare delle statistiche attendibili e capire quando questa crisi inizia ad innescarsi.

Alcuni di questi studi, che hanno studiato tanto il complesso comportamento umano nelle relazioni sentimentali tanto quanto quello di altri mammiferi o uccelli monogami e non, hanno dimostrano addirittura che il matrimonio (o l’unione che sia) inizia ad andare in crisi effettivamente già dal quarto anno. Il punto di rottura non sembra guardare in faccia ad età e sesso, e coinvolge un po’ tutti, rendendolo un fenomeno capace di creare malumori tanto fra gli uomini che fra le donne.

I motivi che portano alla crisi

 

L’amore è fatto di sentimenti, ma anche di fisicità. Che ci piaccia o no siamo a tutti gli effetti animali guidati da istinti, passioni e sentimenti spesso complessi e inspiegabili.

L’insorgere di questa crisi non deve essere vista come qualcosa di sbagliato o innaturale dunque, anzi. Un esempio pratico? Molto spesso questa crisi coincide con il raggiungimento da parte dei figli della coppia di una certa età importante come appunto i quattro o sette anni, in cui inizia a diventare sostanzialmente più indipendente. Viene quindi meno la necessità naturale da parte dei genitori di fare fronte comune e si ritrova un nuovo piccolo grado di libertà. Proprio in questo periodo subentra la crisi del settimo anno, in cui la coppia inizia a guardarsi intorno.

Sebbene le nostre abitudini sociali siano tendenzialmente monogame nella gestione familiare, emotiva e relazionale, a letto bisogna ammettere che moltissimi – sia maschi che femmine – fantasticano spesso e volentieri su avventure con altri partner nel corso della propria vita. Si tratta di un istinto naturale, che nemmeno l’educazione più rigida e le abitudini imposte dalla società possono soffocare. Anzi, in alcuni casi il divieto di tradire rende il tradimento stesso qualcosa di ancora più piccante da provare.

Si vive una volta sola, in fondo!

Verso il settimo anno insomma, figli o meno, ci si inizia a chiedere generalmente se stare tutta quanta la propria vita con una persona sola non significhi privarsi di tante esperienze ed opportunità intriganti.

L’effetto terapeutico del tradimento

 

In quest’ottica subentra dunque il tradimento. Demonizzato ampiamente per secoli non tanto per nobili propositi di lealtà, quanto per il rischio di far nascere figli indesiderati di dubbia paternità, in società dove la famiglia era formata in maniera prestabilita e rigida. Oggi grazie ai numerosi anticoncezionali per garantirsi un sesso protetto da rischi per la salute o gravidanze non volute, tradire è una pratica sicura e potenzialmente priva di conseguenze.

Ma perché il tradimento può essere la soluzione alla crisi del settimo anno?

A prescindere dalla presenza di figli divenuti un po’ più indipendenti, a livello umano abbiamo tutti una tolleranza più o meno variabile per lo stress dell’abitudine. La routine, la normalità, il sesso sempre con la stessa identica persona e la vita gomito a gomito sono effettivamente un problema. Verso il settimo anno si ha bisogno dunque di starsi lontani, prendersi nuovamente i propri spazi.

Vivere qualche nuova emozione per ridare colore alla vita e una scossa a quella tediosa routine quotidiana può essere di grande aiuto!

Il tradimento non significa distruggere definitivamente una relazione o la famiglia. Significa tornare a desiderarsi, magari anche a riconquistarsi dopo anni in cui ci si era lasciati andare. Tradire significa potenzialmente rimettersi in gioco. Significa avere una nuova esperienza e poi tornare indietro più carichi di prima. Capire se eventualmente si vuole qualcosa di diverso per la propria vita.

Come fare a tradire in tutta sicurezza

 

Sebbene il matrimonio stia evolvendo molto dall’epoca in cui era un banale contratto di proprietà o un costrutto sociale utilitaristico, il tradimento rimane ancora un tema sensibile da affrontare.
A volte è dunque un’esperienza da provare da soli, senza necessariamente doverlo rivelare al partner.
Tradire in sicurezza è possibile, bisogna affrontare questa esperienza in maniera matura, responsabile e lucida.

Un sito per incontri visitato con discrezione, può essere un buon terreno di caccia sicuro in cui trovare un’avventura.

In questo modo si evita evitando il ben più rischioso gironzolare per i locali della propria città.

Iniziare a capire come farlo, pianificarlo al meglio e munirsi di tutte le precauzioni del caso è la chiave del successo per un tradimento. Può diventare un’esperienza intrigante, ma unicamente a livello personale, intimo e privato, senza lasciare tracce o conseguenze inutili.

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